La realizzazione di una barriera idraulica è un intervento di rapida messa in opera e di profondità operativa; spesso viene utilizzata come messa in sicurezza nel caso di suolo inquinato soprastante dal quale avviene la lisciviazione dei contaminati verso la falda e, in tal caso, rimane attiva anche dopo la rimozione del suolo inquinato, fino al raggiungimento di valori ritenuti nella norma per le acque sotterranee.
Le barriere idrauliche sono tipicamente poste ai limiti dell’area contaminata ed usufruiscono di consolidate tecnologie per un funzionamento ed una resa ottimali. Tra le suddette tecnologie sono fondamentali elettropompe sommerse in grado di catturare i flussi idrici inquinanti derivanti dalla depressione piezometrica. Le acque emunte vengono trattate attraverso un sistema di assorbimento dei solventi organici (pozzo-barriera) e di risanamento, così da arrestare integralmente la propagazione verso valle dei contaminanti. Tale sistema estrae le acque contaminate inviandole al trattamento (anche attraverso tecnica di bonifica Pump&Treat) e, quindi, allo scarico in pubblica fognatura.
Come facilmente intuibile, è essenziale il controllo del contenimento idraulico ed idro chimico degli inquinanti, per evitare qualsiasi fuga di sostanze dannose per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
Le elettropompe OFT, che assicurano un intervento volto a limitare qualsiasi tipo di danno, si corredano di accessori per il filtraggio e di cavi idonei all’immersione permanente in liquidi più o meno contaminati.
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